<

martedì, luglio 12, 2005

IL DRAPPO NERO e la maledizione di Napoli.......

Una volta sola a Napoli le "classi illuminate" provarono ad avere una funzione egemone(nel senso gramsciano del termine) ed "utile" per Napoli ma, purtroppo, fecero una brutta fine.
Durante La Repubblica Napoletana nobili come Donna Leonora e borghesi come Cuomo e Cirillo assieme ad un pugno di loro amici e pari condizione provarono a cambiare Napoli e la sua storica "indifferenza", la sua apatica ed indolente capacità di adeguarsi ad ogni sorta di condizione. Finirono quasi tutti al patibolo.
Forse proprio la tragica ed inutile(?)esperienza dei protagonisti di quello storico tentativo ha poi determinato la nascita e la crisi di una borghesia anomala che, a nostro avviso, rappresenta ancor oggi la vera(certo non unica) fondamentale causa dei problemi che attanagliano questa bella e sfortunata città.
Napoli ormai da tempo vive in un clima insicurezza e paura generale, scippi, rapine a mano armata, furti,violenza diffusa, che, accanto a problemi antichi ma acuiti di camorra sempre più invasiva, disoccupazione, traffico, emergenza rifiuti e rivolte "popolari" contro le forze dell'ordine, rende davvero difficile la vita quotidiana dei suoi cittadini.
In questo contesto assistiamo ad un serrato dibattito sui media cittadini, tentativi di accordi Bypartisan tra le forze politiche per chiedere al governo leggi più repressive, richieste di leggi speciali, lettere di scoramento e rasegnazione sui giornali, interventi di protesta e proposta sui blog della rete,scaricabarile nelle responsabilità e nelle competenze tra le istituzioni, iniziative spontanee di comitati e privati cittadini.
Tra queste ultime spicca per originalità e "successo" mediatico quella proposta (attraverso sms telefonici) attuata da Barbara Palmieri, rilanciata dal Corriere del mezzogiorno e fatta propria da una grossa fetta di borghesia napoletana, un"gruppo di persone sane, oneste, per bene" secondo la definizione della responsabile regionale per le Politiche Femminili di Forza Italia Clorinda Boccia Burattino.
La brava Barbara Palmieri( da tempo impegnata nel volontariato e nel sociale spesso in collaborazione con Alex Zanotelli)ha lanciato l'idea di appendere un drappo nero alla finestra o al balcone della propria abitazione in segno di lutto e di protesta contro il degrado e la deriva di Napoli, con la speranza che chi debba intendere intenda e chi si è distratto si svegli e - come scrive oggi sul Corriere Marco Demarco - "nella speranza che a vederli, qualche nervo ottico solleciti intelligenze sopite. E accenda qualche lampadina". Va bene, meglio tardi che mai! E però....c'è un però.
che tristezza dover constatare che affinchè la borghesia"sana e per bene" si svegliasse la criminalità diffusa abbia dovuto invadere i quartieri che essa abita e frequenta, abbia dovuto toccare i suoi interessi, abbia dovuto minacciare i suoi figli, sfondare le vetrine dei suoi negozi firmati, minacciare direttamente la sua vita "sana e per bene"!
Il nostro non è atavico ed ideologico pregiudizio di classe, non è rancore verso circuiti esclusivi e neppure malcelata soddisfazione perchè "anche i ricchi piangono". E' amara constatazione che la borghesia napoletana si muove solo ed unicamente per opportunismo!
Frequentiamo i suoi quartieri da anni e siamo testimoni del loro disprezzo verso le regole più elementari,sono i primi a non rispettare i semafori, a non pagare le tasse, a parcheggiare in doppia e tripla fila, ad affidare le loro auto ai parcheggiatori abusivi, ad invadere le corsie preferenziali, a non denunciare il raket, ad affidare le loro imbarcazioni agli abusivi dei moli di mergellina o di "manomozza" a Bagnoli, a costruire abusivamente, a non rispettare le regole.
Ricordiamo le cene nei loro salotti e nelle loro belle case dove anche il più timido accenno a ciò che accadeva in periferia, al degrado, alla miseria in cui vivono migliaia di bambini e ragazzi, alla violenza delle guerre di camorra e alla vita senza opportunità di migliaa di persone di quartieri come secondigliano, scampia ed altri terrificanti quartieri napoletani ci sentivamo immancabilmente rispondere "lascia che si uccidano fra loro", "vivi la tua vita", "non possiamo farci nulla", " non è un problema nostro" etc.
Invece no è anche un problema vostro signora mia! E' un problema di tutti.
Ben vengano, dopo la paura,tutte le iniziative, le mobilitazioni, le proteste, l'indignazione, purchè portino ad un ripensamento da parte di ognuno di noi del proprio ruolo civico, sociale e politico. Se da tutto questo nascerà un movimento che dopo una serena autocritica porterà ad un processo finalizzato a dare finalmente un ruolo di guida e di impegno vero alla borghesia napoletana forse potremo sperare davvero ad un cambiamento ed a una rinascita di questa bellissima e sfortunata città.
... leggi tutto